E quando i continui sforzi, la privazione del cibo e l'attività fisica portata all'estremo non riescono nemmeno ad avvicinarci a ciò che realmente vorremmo, ci sentiamo impotenti, e ci rendiamo conto che stiamo desiderando l'impossibile: essere più alti quando non si può, avere una diversa ossatura - più esile - e, magari, gli occhi di un altro colore. E nonostante l'assurdità del progetto continuiamo a odiarci, e a cambiare il nostro corpo il più possibile: per avvicinarci almeno un poco a quell'ideale che ossessiona la mente. Insomma, ci condanniamo da soli a non essere mai soddisfatti: come se il corpo che abbiamo avuto in sorte fosse colpa nostra, e non, invece, del destino.